L’8 aprile 1967 avvenne un cambio di denominazione: il Club Calcio Catania divenne Calcio Catania S.p.A; una trasformazione imposta dalla nuova regolamentazione sulle società sportive. Il club venne portato sull’orlo del fallimento: Attaguile e i due Massimino furono messi sotto inchiesta da parte della procura del capoluogo siciliano. Dopo tre buone stagioni in Serie B, iniziò un periodo di declino, che portò la squadra in Serie C nel 1987-1988. Massimino, contestato dai tifosi, lasciò il Catania ad una cordata di imprenditori capeggiata da Angelo Attaguile. Quella delle Aquile è la formazione italiana ad aver disputato il maggior numero di finalissime nazionali (3 volte, più specificatamente nelle stagioni 1912-13, 1913-14 e 1922-23) ovvero gli incontri che, prima dell’istituzione del campionato a girone unico, mettevano di fronte le compagini campioni del girone Nord e quello Sud per decidere la squadra campione d’Italia. Capitava invece nel caffè dove io vedevo gli amici, ma per quanto ci fosse Gallo e la salutassimo tutti, se ne stava seduta in soggezione e aveva perso la risata. Tuttavia, la permanenza in massima serie dei rossazzurri durò appena una stagione: sebbene la squadra si fosse classificata dodicesima, a causa di illeciti sportivi, gli etnei furono retrocessi d’ufficio. O Giorgi, – gli dissi, – finita la licenza?
Durante la prima stagione della presidenza Massimino (1969-1970) il Catania centra la promozione in Serie A, avvenuta grazie al terzo posto, ma nel successivo campionato di massima serie gli etnei non riescono a salvarsi. Nella stagione 1952-1953 il Catania sfiorò la promozione in Serie A: gli etnei, dopo essere arrivati secondi a pari merito con il Legnano, persero lo spareggio promozione con la squadra lombarda. Venne ingaggiato Piero Andreoli come allenatore e la squadra fu fortemente rinforzata con gli arrivi di Manenti, Marin, Bassetti, Pirola, Biancardi e Seveso. Nel corso degli anni ’70 il Catania disputò diversi campionati di B e C, annoverando in rosa calciatori come il portiere Zelico Petrovic, i difensori Carlo Guasti, Giovanni Simonini e Ubaldo Spanio, il regista Guido Biondi, i centrocampisti Adelchi Malaman e Damiano Morra, gli attaccanti Claudio Ciceri e Giampietro Spagnolo. È necessario per dividere le forze attaccanti. Per questo, investire nella squadra del cuore è un bel “gesto” a patto che sia fatto in modo consapevole, cioè in un contesto di portafoglio ben diversificato e in base alla propria propensione al rischio. Nella stagione 2011-2012 Giorgi ha fatto parte della rosa della prima squadra biancorossa (sette presenze), impegnata nella stagione nella terza serie nazionale con Francesco Monaco in panchina e culminata con l’amara retrocessione dopo i play out persi contro il Prato.
Inoltre il Catania vinse al Cibali per 2 a 0 con la Juventus pure nella Serie A 1963-1964 e nella stagione successiva,la Serie A 1964-1965, il Catania si impose di nuovo per 3 a 1 allo stadio Cibali contro la Juventus. In quegli anni i rossazzurri si contraddistinsero per alcune vittorie prestigiose, come quelle in casa sul Milan per 4-3 nella stagione 1960-1961, sulla Juventus per 2-0 nel 1961-1962, e per 0-1 a Torino l’anno dopo sempre con la Juventus. Associazione Calcio Torino 1945-46 · Nella stagione 1936-1937, culminata con la retrocessione in Serie C, il club cambiò denominazione in Associazione Fascista Calcio Catania. Alle porte della nuova stagione, la sera del 24 settembre 1946, nei locali della sede provinciale del Coni, dalla fusione delle due società catanesi rimaste, nacque il Club Calcio Catania. Si prega di NON utilizzare la guida alle taglie di Amazon! Alle porte del campionato di Serie B 1959-1960, il Catania rischiò di sparire a causa dei troppi debiti. A Catania arrivarono calciatori di assoluto livello come il nazionale tedesco Szymaniak, il portiere Giuseppe Vavassori ed il talento brasiliano Chinesinho. Dal 2008 in poi la nazionale lussemburghese continuò a compiere dei significativi progressi nella tattica e nel gioco offensivo.
Euro 2016: Ungheria, la lista dei 23 convocati, su Il Sole 24 ORE. Nell’estate del 1993, a causa di un ritardo di 24 ore nel fornire la fideiussione necessaria all’iscrizione al campionato, il Calcio Catania fu radiato dall’allora presidente di Lega Antonio Matarrese. Catania collezionò una lunga serie di risultati negativi: il bilancio finale fu di una sola vittoria, dieci pareggi e ben diciannove sconfitte, molte delle quali con un forte passivo di reti, come il 6-0 dell’ultima giornata subito in casa dell’Inter. La permanenza in Serie A del club rossazzurro, tuttavia, durò una sola stagione. La maglia da calcio di un club o di una squadra nazionale è il prodotto numero uno per anni nel cuore degli appassionati di calcio. L’allora presidente nazionale dell’Azione Cattolica, con un gruppo di professionisti lavorò per rinvigorire l’assetto finanziario del club, sul quale gravavano 170 milioni di debiti. Tra il 1960 e il 1966 il Catania disputò sei stagioni consecutive nella massima serie, ottenendo per tre volte l’ottavo posto. Stagioni del Valencia C.F. L’A.F.C. Catania continuò a rappresentare la città di Catania, alternando campionati di Serie B e di Serie C, fino alla stagione 1942-1943. Con lo sbarco degli alleati in Sicilia, la FIGC, non potendo più garantire la regolarità del campionato, decise di continuare l’attività sportiva, escludendo però tutte le squadre siciliane.
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