L’intuizione notturna di un grafico, dei creator capaci di ripensare i soliti pattern, uno sguardo alla storia del proprio club, i simboli cittadini: i fattori che concorrono a definire un’estetica di successo di una squadra di calcio della nostra Serie A sono pressoché infiniti, così come sono tanti i motivi che ogni anno possono far precipitare l’hype legato al merchandising nell’oblio, la nemesi di tutti gli uffici marketing. Nel 2010 un sondaggio della dirigenza del club condotto tra i tifosi circa la loro disponibilità al tesseramento di giocatori stranieri ebbe come risultato il 93% di risposte negative, confermando l’attaccamento dei tifosi alla nota tradizione del club. I giocatori dell’Athletic sono noti come Rojiblancos («rosso-bianchi») dal colore delle loro uniformi di gioco, oppure los Leones perché lo stadio del club prende il nome da una chiesa limitrofa dedicata a Mamete di Cesarea, in spagnolo Mamés, santo protocristiano che, secondo la leggenda relativa alla sua canonizzazione, sarebbe stato dato in pasto ai leoni, i quali avrebbero, tuttavia, rifiutato di divorarlo. Questa data è il 9 gennaio 1910 e questi colori accompagneranno il Club per sempre. La curiosità per questo nuovo sport presto si trasformò in passione e in breve tempo nacque la prima squadra cittadina, il Bilbao Foot-ball Club.
Fulvio Bernardini, Niente da fare per i rosso-crociati, in Corriere dello Sport del Lunedì, 28 aprile 1947, p. Luigi Cavallero, Dalla stoccata di Menti al guizzo finale di Riha, in Nuova Stampa Sera, 15 dicembre 1947, p. La F.I.G.C. ha deciso: lo scudetto al Torino, in Nuova Stampa Sera, 6 maggio 1949, p. Leone Boccali, Il campionato del Livorno vinto dal Torino, in Stadio, 1º giugno 1943, p. Il 16 maggio 1985, sul campo neutro del «Franchi» di Firenze il Vicenza conquistò la Serie B nello spareggio promozione vinto contro gli stessi biancorossi emiliani per 3-1 (reti di Cerilli, Rondon, Mascheroni). Luigi Cavallero, Il Bari ringrazia l’arbitro e pareggia contro il Torino 1-1, in Nuova Stampa Sera, 25 aprile 1949, p. I trentun feretri nella camera ardente, in La Nuova Stampa, 6 maggio 1949, p. Vittorio Pozzo, Gli azzurri battono per 4 a 0 la squadra croata prevalendo nella ripresa sui forti e rudi avversari, in La Stampa, 6 aprile 1942, p. Nel 2011 Lotito e Marco Mezzaroma rifondarono la prima squadra cittadina denominandola inizialmente Salerno Calcio, anche la scelta cromatica fu provvisoria. Una data storica è quella che vede per la prima volta i giocatori dell’Athletic Club vestirsi di rojiblanco, ovvero di rosso e bianco.
Fulvio Bernardini, I giocatori in campo uno per uno, in Corriere dello Sport, 15 dicembre 1947, p. Nell’annata seguente sotto la guida di Ezio Volpi il Venezia tenta nuovamente la promozione rinforzato dai ritorni degli attaccanti Bellinazzi e Bianchi, del centrocampista Franco De Cecco, e dai debutti di giocatori che poi faranno un’ottima carriera come i fratelli Stefano e Carlo Trevisanello. Inizialmente ci fu rivalità con il già esistente Bilbao Foot-ball Club, ma poi le due società decisero di unirsi creando una formazione chiamata Bizkaia. Nel 1921 gli sfondi dello scudo furono poi ritoccati in rosanero. Questo continuo interscambio culturale fece sì che si importasse in Biscaglia uno sport tipicamente inglese, il foot-ball, che si aggiunse agli sport baschi tipici della zona, che all’epoca erano gli unici conosciuti e praticati. Il diffondersi del nuovo sport non si fermò qui e presto divenne un fenomeno regionale tanto da far nascere, nel 1898, il primo club basco, l’Athletic Club. Attualmente la pratica dello skateboarding rientra nella FISR (Federazione Italiana Sport Rotellistici) e vengono organizzati ogni anno campionati italiani nelle categorie street, park e downhill.
Eugenio Danese, Maestra di tecnica e superiore persino in velocità la Nazionale italiana batte nettamente la Spagna: 4-0, in Il Littoriale, 20 aprile 1942, p. Eugenio Danese, I migliori calciatori del momento nella nuova Nazionale di calcio, in Il Littoriale, 24 febbraio 1942, p. Eugenio Danese, Gli azzurri del calcio tornano alle competizioni internazionali, in Il Littoriale, 4 aprile 1942, p. L’Aquila svolge le sue sedute d’allenamento allo stesso stadio Gran Sasso d’Italia-Italo Acconcia, struttura che dispone anche d’un campo secondario alle spalle del settore ospiti non ancora completato. Casaleno (più periferica e necessitante una riqualificazione), onde dismettere il Matusa e dare al calcio cittadino una struttura più versatile, moderna e capace. Sono due anni di inferno, segnati addirittura da un derby cittadino con la Bacigalupo del quartiere Matteotti, cosicché bisogna aspettare il 1954-55 per riassaporare la IV Serie e far tornare un po’ di entusiasmo intorno ai rossoverdi. La squadra si spostò negli anni successivi al Polisportivo in Darsena e vi rimase fino al 1945 quando andò a giocare nel Campo Sportivo dei Pini.
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