Gli amanti del calcio tendono spesso a portare con sé qualche gadget della squadra del cuore e, in generale, di quelle che seguono. Un piccolo torneo o la partita con gli amici della domenica acquisirà un sapore diverso con la maglia personalizzata. I fiorentini non hanno mai chiesto ai Della Valle di vincere la Champions League, né di portare in maglia viola Cristiano Ronaldo o Leo Messi: ma Firenze è da sempre abituata a sognare coi suoi ragazzi ed i suoi campioni: sogni che negli ultimi anni, il regime di autofinanziamento imposto dai Della Valle ha troppe volte calpestato. Che emozione la prima maglia juventina! E’ normale che sia ancora un processo di crescita, si tratta di un ruolo mai ricoperto prima nella sua carriera. E’ il momento giusto, siamo ai vertici della classifica, domenica sera giochiamo contro la prima, sapendo che il presidente sta facendo questa operazione a giorni, non dico che debbano venire in 30 mila perche’ affrontiamo la prima, ma perchè è una conseguenza di quello che succederà da qui alla fine della stagione.
Il match conferma la voglia di Firenze e dei fiorentini di seguire e vivere il calcio storico, i biglietti per la finale erano sold out da giorni, «Ancora una conferma che a Firenze c’è grande voglia di Calcio storico – così hanno commentato l’assessore alle Tradizioni popolari Andrea Vannucci e il presidente del Calcio storico fiorentino Michele Pierguidi -. La scelta di mettere in vendita i biglietti nel solo punto vendita BoxOffice delle Murate è stata premiata dalla grande passione dei fiorentini: un modo per restituire il più possibile il gioco del calcio in costume alla città». 12′ – Palla in area dalla destra su calcio da fermo, Mentana la impatta e poi schizza via verso la porta con Vitali che può intervenire e farla sua. Poi pian piano si arriverà a migliorare anche in questo ruolo e nel calcio di Ancelotti che può esaltare le caratteristiche di Marek”. Mentre i tagli possono essere fatti in casa da jeans esistenti, anche i tagli già pronti vengono venduti al dettaglio. In dettaglio il costo dell’opera complessiva è calcolato in 420 milioni di Euro, il numero di spettatori in 40.000 posti a sedere, i parcheggi in 700 posti auto coperti.
La costruzione del nuovo stadio creerà dai 3.000 ai 4-000 nuovi posti di lavoro e farà da volano “per lo sviluppo economico della zona e della città, anche attraverso il polo commerciale”. Quindi, se questa parola non ci fosse, ovviamente, non ci inseriremmo in quel percorso che anche l’Europa ci chiama a perseguire. Ivan Gazidis, il nuovo amministratore delegato del Milan, comincia il suo percorso all’interno della società rossonera. Purtroppo, queste parole e questi progetti arrivano dopo anni nei quali abbiamo imparato che tra il dire ed il fare c’è sempre di mezzo il mare, anni in cui alle parole ed agli annunci della società viola, non sempre sono seguiti fatti, e questo ci impone oggi di non annullare del tutto il nostro scetticismo. A questo vanno aggiunte le parole del sindaco Nardella, di Andrea Della Valle e dei vertici della società viola: parole dolcissime, un vero e proprio fiume di miele che spalanca le porte alla fantasie ed ai sogni più sfrenati dei tifosi. Come può sostenere con tale sicurezza il Sindaco che le zone di rischio del nuovo aeroporto sono compatibili se non sono ancora state calcolate da nessuno? Ci azzardiamo – conclude Silvia Noferi – ad interpretare le parole convinte del Sindaco: il nuovo stadio sarà al sicuro da eventuali incidenti aerei proprio perché vede l’allontanarsi della realizzazione del nuovo aeroporto?
Il progetto architettonico dello stadio è molto bello ma corredato da strutture commerciali e un albergo, per un totale di 87 mila metri quadrati ulteriori a quelli relativi alle aree sportive. La superficie coprirà circa 48 ettari, i volumi comprensivi degli spazi commerciali saranno 77 mila metri quadrati. Se sarà così, Nardella può stare tranquillo: ci troverà al fianco degli operatori del mercato e dei lavoratori che auspicano questa soluzione. Dario Nardella esclude categoricamente che il nuovo stadio sia pericoloso o che entri nelle zone di rischio dell’aeroporto, sia di quello attuale che di quello futuro. Attualmente il Comune di Firenze – aggiunge la capogruppo del Movimento 5 Stelle – su cui ricade la responsabilità di assimilare le zone di rischio ENAC nel Regolamento Urbanistico lo ha fatto soltanto per l’aeroporto esistente (anche se con un ritardo di dieci anni). Peccato che nessuno sappia attualmente come verranno calcolate le zone di rischio e su quali aree ricadranno. Nessuno ha fatto passare il messaggio «la Iervolino è brutta e cattiva».
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