La Canottieri Lecco ha 120 anni, nella sua storia anche la nascita del calcio bluceleste. Posso creare maglie calcio personalizzate con il mio logo? Era la strategia in cui si ritrovava una nazione afflitta da malessere sociopolitico e declino economico, dalla decadenza e dalla corruzione della vita parlamentare, da continui scandali, con politici che costruivano alleanze senza valore con paesi che sarebbero stati spazzati via e che pateticamente si proclamavano neutrali. Il blindaggio era di 40 mm, con un motore da 150 C.V. aveva un’autonomia di 100 chilometri. S.A 18 (L21) e di una mitragliatrice calibro 7,5 modello 1931 coassiale che poteva essere usata con un apposito supporto per il tiro contraereo, aveva una velocità di 20 km/h., un blindaggio di 35 mm., un motore potente 82 C.V., un’autonomia di 130 chilometri. 1918. Il blindaggio era di 35 o 40 mm., la potenza del motore di 75 o 120 C.V., l’autonomia di 150 o 130 chilometri. Le ecatombe della Grande Guerra in un paese invecchiato, la cui natalità era la più bassa d’Europa, né avevano distrutto il morale. Il problema del gettito del contingente negli anni detti creuses, corrispondenti dopo 20 anni a quelli della prima Guerra Mondiale, andava evidenziandosi in tutta la sua gravità, in un paese che aveva perso il fiore della gioventù e nel quale la stagnazione demografica durava da un secolo.
Allorché nel 1933 adottammo un mezzo cingolato leggero (6 tonnellate) armato di una sola mitragliatrice (i modelli successivi ebbero una seconda mitragliatrice o anche un cannone da 25), avevamo continuato a chiamarlo automitragliatrice da ricognizione. Le specifiche erano di un mezzo da 13 tonnellate, con un equipaggio di due uomini, con la stessa torretta del carro B. Va precisato che la dizione automitrailleuse era usata per i carri armati in dotazione alla cavalleria. Con un peso di 25 tonnellate, aveva un equipaggio di quattro uomini, il comandante sistemato nella torretta azionava il cannone da 47, il pilota-cannoniere, che con il capocarro aveva la visione esterna, azionava il cannone da 75 con a fianco il porgitore del munizionamento. La produzione cessò nel 1935 col modello D2, meglio protetto, il cui numero, in due serie, arrivò a 100. Con un equipaggio di tre uomini, capocarro addetto anche all’uso del cannone e della mitragliatrice in torretta, pilota che azionava la mitragliatrice in casamatta e radiotelegrafista, aveva un peso di 14 o 20 tonnellate, un cannone da 37, sostituito poi da un 47 AC semiautomatico modello 1935, una mitragliatrice calibro 7,5 in torretta e una seconda arma automatica calibro 7,5 in casamatta.
Due anni dopo si ebbe la prima commessa di 300 esemplari del Renault R-35 “char léger modèle 1935-R”, peso 10 tonnellate, equipaggio due uomini, pilota nella parte anteriore a sinistra e capo carro – tiratore sistemato su una cinghia all’interno della torretta rotativa. Nel 1952 fu unificato il torneo di tale sport presieduto dalla ACM per opera di Habib Mahfuz, in cui entrarono a far parte formazioni come il Tênis Clube Paulista e l’Associação Atlhética São Paulo, la prima lega fu chiamata Liga de Futebol de Salão. Fortificazioni più moderne ed adeguate alle nuove tecnologie avrebbero offerto una resistenza protratta nel tempo,e di tempo la Francia aveva bisogno. Le concezioni ortodosse sono durate venti anni, gli ufficiali francesi si muovono e pensano al passo della fanteria, sono incapaci di comprendere le trasformazioni dell’arte della guerra, legati al mito della staticità e delle fortificazioni. Il colonnello scioglieva poi i soliti peani sulla fanteria, pontificava che i carri dovevano operare: “en liaison intime” con la “regina delle battaglie” e considerava “plutôt négatifs” i risultati ottenuti dai carri leggeri italiani e tedeschi in Spagna.
Lo stato maggiore, afflitto da un complesso di superiorità, chiuso nelle sue incrostazioni mentali formatesi nel tempo, si conferma nella dottrina adottata nell’immediato dopoguerra, si rafforza nelle perplessità sulle divisioni motorizzate e blindate troppo esposte agli attacchi aerei, nelle difficoltà del coordinamento carri e fanteria, nella convinzione che forze corazzate indipendenti non avevano nessuna possibilità di sopravvivenza. Riporre la sicurezza di una nazione nel suo esercito è un errore”. Proprio a un modello di maglione da sci è ispirato il kit delle scandinave, che riesce a racchiudere a pieno lo spirito dell’intera nazione. Va aggiunto che questi carri erano considerati espressione di spirito offensivo in un paese votato al pacifismo, maglia arancione juve sul quale resta valido il giudizio di Marc Bloch: “Comment des hommes à qui le pacifisme et l’antimilitarisme avaient été enseignés dans l’école-même auraient-ils pu se muer sur l’heure en guerriers à la fois disciplinés et combatifs? Il 12 agosto 1936 Daladier firmò l’Instruction sur l’emploi tactique des grandes unités.